Sondato il collegamento tra ictus e cancro per scoprire quali fattori siano coinvolti.
Lo studio è stato effettuato dal Dr. Jacobo Rogado, oncologo presso l’Hospital de La Princesa di Madrid, è presentato al Congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO).
L’ictus
È un infarto cerebrale che si verifica quando un coagulo interrompe o blocca l’afflusso di sangue. Il risultato è che le cellule sono private dell’ossigeno vitale, senza il quale possono morire in pochi minuti. Ogni anno negli Stati Uniti, più di 795.000 persone hanno un ictus. Il nuovo studio riguarda l’ictus ischemico, che si verifica quando l’apporto di sangue nel cervello viene bloccato o interrotto, che è responsabile della stragrande maggioranza degli ictus (quasi il 90 percento).
Il cancro
È una malattia che si sviluppa quando le cellule anomale crescono fuori controllo e si moltiplicano invadendo il tessuto circostante. Nel corso del tempo, il cancro può raggiungere uno stadio chiamato metastasi. Ciò si verifica quando le cellule tumorali si staccano dal tumore primario – cioè, dove il cancro è iniziato – e viaggiano attraverso il sangue o il sistema linfatico formando nuovi tumori in altri organi e tessuti. La maggior parte delle morti per cancro sono causate da cancro metastatico. Ogni anno, solo negli USA, a più di 1,5 milioni persone viene diagnosticato un cancro e più di 500.000 ne muoiono. Il numero di nuovi casi all’anno dovrebbe raggiungere i 2 milioni entro il 2020.
La ricerca mostra che le vaccinazioni, le scelte salutari e lo screening potrebbero prevenire più della metà delle morti per cancro.
Lo studio
Il nuovo studio si riferisce allo screening del cancro e, se i suoi risultati saranno confermati, suggerisce che i pazienti con ictus dovrebbero essere sottoposti a screening più approfonditi per la prevenzione del cancro.
Le nuove scoperte supportano l’idea che il cancro possa promuovere l’eccessiva coagulazione del sangue “È stato suggerito che il cancro è uno stato in cui le cellule tumorali attivano il sistema di coagulazione“, afferma il Dr. Rogado.
Per il nuovo studio, il team ha analizzato i dati di 381 pazienti dell’unità di ictus dell’Ospedale de La Princesa tra gennaio 2012 e dicembre 2014. I pazienti erano stati seguiti per 18 mesi dopo aver avuto un ictus.
I risultati
I risultati hanno mostrato che durante il periodo di follow-up, il 7,6% dei sopravvissuti all’ictus (29 individui) hanno avuto una diagnosi di cancro. Questa cifra è quasi il doppio dell’incidenza nella popolazione generale (4,5%).
I tumori che si sono verificati più frequentemente nei sopravvissuti all’ictus erano il cancro del colon, del polmone e della prostata.
Il tempo medio trascorso tra la diagnosi di ictus e il cancro è stato di 6 mesi, con quasi la metà (45%) delle diagnosi di cancro che si sono manifestate entro il primo semestre.
Il team ha anche scoperto che quasi i due terzi (62%) dei tumori diagnosticati nei sopravvissuti all’ictus erano localmente avanzati o metastatici.
I fattori collegati
Ulteriori analisi delle cartelle cliniche dei pazienti hanno rivelato che quattro fattori erano collegati alla diagnosi di cancro: età avanzata (77 anni e oltre); una precedente diagnosi di cancro; alti livelli ematici di fibrinogeno (oltre 450 milligrammi per decilitro) e bassi livelli di emoglobina (meno di 13 grammi per decilitro).
Il Dr. Rogado suggerisce che i loro risultati indicano “che il cancro era già presente quando si è verificato l’ictus ma non c’erano sintomi“.
I livelli più alti di fibrinogeno – che è una proteina che promuove la coagulazione del sangue – nei pazienti colpiti da ictus che hanno sviluppato il cancro sostengono l’idea che “l’effetto protrombotico del cancro abbia contribuito agli ictus“, aggiunge.
Le considerazioni
“I sopravvissuti a ictus dovrebbero essere seguiti clinicamente per lo sviluppo del cancro nei 18 mesi successivi alla diagnosi di ictus, in particolare nei pazienti più anziani che hanno avuto già un tumore o con alto fibrinogeno o bassi livelli di emoglobina“.
I limiti della ricerca
Il dott. Fausto Roila, direttore di oncologia medica dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, che è stato invitato dall’ESMO a commentare i risultati, sottolinea però alcuni limiti importanti della ricerca. “La popolazione generale comprende persone di tutte le età, mentre la popolazione del caso (pazienti con ictus) è principalmente anziana. Pertanto, sono necessari ulteriori studi prima che possa essere stabilita un’associazione stabile tra ictus e cancro“, conclude il dott. Roila.
Fonte:
http://www.esmo.org/Conferences/ESMO-2017-Congress
http://www.alphagalileo.org/ViewItem.aspx?ItemId=178588&CultureCode=en