I tessuti del nostro corpo sono fatti in gran parte di liquido che si muove intorno alle cellule ed è essenziale per la normale funzione dell’organismo. Tuttavia, in alcuni casi, questo fluido potrebbe causare più danni che benefici.
Glioblastoma e liquido interstiziale: il legame
Nelle persone con glioblastoma, la forma più letale di cancro al cervello, questo liquido interstiziale ha una pressione molto più alta, causando un rapido movimento e la diffusione delle cellule tumorali. Inoltre una terapia oncologica comune, che inserisce un farmaco direttamente nel tumore con un catetere, può rendere questo fluido ancora più veloce.
Come fermare la diffusione delle cellule tumorali?
Un team di ricercatori della Virginia Tech, guidato da Jennifer Munson, assistente professore nel Dipartimento di Ingegneria e Meccanica Biomedica presso il College of Engineering, potrebbe aver trovato una soluzione per fermare questa diffusione inevitabile delle cellule tumorali.
In un articolo pubblicato su Scientific Reports, Chase Cornelison, autore principale e ricercatore post-dottorato presso Virginia Tech, descrive in dettaglio l’uso di un farmaco scoperto dalla squadra di Munson in grado di bloccare il modo in cui le cellule tumorali rispondono al flusso di fluidi. Questo lavoro fa parte di un progetto di ricerca quinquennale promosso da Munson in più università.
La scoperta del farmaco in laboratorio
I ricercatori hanno utilizzato i topi con glioblastoma per testare come un particolare approccio alla terapia del cancro abbia indotto le cellule di glioma a invadere il resto del cervello. Per bloccare il rapido movimento del fluido e la diffusione delle cellule tumorali, è stato testato un farmaco chiamato AMD3100, già utilizzato nelle cliniche. La scoperta “sembra essere un punto di svolta e potrebbe portare alla sospensione della diffusione del glioblastoma”, spiega Cornelison.
Le considerazioni
Munson ha studiato il glioblastoma per oltre 10 anni, con un focus più recente sul ruolo del flusso di liquido interstiziale sulle cellule tumorali e sul cervello.
“Il [glioblastoma] è mortale e per decenni non c’è stato alcun cambiamento nella risposta al trattamento: qualcosa deve cambiare“, ha detto. Risposta che potrebbe essere data aumentando la consapevolezza del flusso del fluido interstiziale.
Fonte:
https://www.nature.com/articles/s41598-018-35141-9
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